Afasia: tra anatomia e sindromi

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L’afasia è un deficit del linguaggio caratterizzato da una perdita, parziale o completa, delle capacità linguistiche siano esse parlate o scritte, e che spesso non risultano essere accompagnate dalla perdita delle capacità cognitive.

CAUSE DELL’AFASIA

L’afasia risulta essere conseguente a una lesione cerebrale che coinvolge una o più aree deputate all’elaborazione del linguaggio, che sono presenti per lo più nell’emisfero sinistro. Queste lesioni, nella maggior parte dei casi, hanno origine da:

  • Ictus: a circa il 35-40% degli adulti ricoverati in un ospedale per cure acute con una diagnosi di ictus, viene diagnosticata una forma di afasia prima che vengano dimessi. (Dickey et al., 2010; Pedersen et al., 1995).
  • Tumore cerebrale: circa il 30-50% dei pazienti con tumori cerebrali primitivi [glioma] ha esperienza di forme afasiche (Davie et al., 2009).
  • Traumi cranici dovuti a incidenti, che sono responsabili della formazione di ematomi intracranici.

ANATOMIA DELL’AFASIA

Studi recenti hanno evidenziato come anche le capacità linguistiche non siano il risultato di un lavoro modulare del cervello, ma che piuttosto esse si basano sul funzionamento di un network esteso che coinvolge numerose aree corticali e subcorticali, i cui confini anatomici risultano essere in linea con il modello a doppia-via proposto da Hickok e Poeppel (Fridriksson et al., 2018). In questo senso l’elaborazione e l’organizzazione del linguaggio procede in modo computazionale e bilaterale attraverso due vie che compongono il network (Hickok & Poeppel. 2004; 2007).

  • Via Ventrale: trasforma gli input acustici in informazioni dotate di significato. Essa è rappresentata dall’elaborazione che passa bilateralmente attraverso il network composto da aree del lobo temporale. Tramite il fascicolo uncinato, si estende fino alla porzione orbitale del giro frontale inferiore. Queste aree svolgono un ruolo cruciale nella comprensione del linguaggio.
  • Via Dorsale: trasforma gli input acustici in rappresentazioni articolatorie. Essa è lateralizzata nell’emisfero sinistro lungo le aree frontali del linguaggio e nelle regioni localizzate intorno alla giunzione temporoparietale (TPJ). Queste aree forniscono ad hoc un feedback uditivo e propriocettivo che risulta fondamentale per una produzione fluente del linguaggio.

In un’analisi più specifica condotta da Fridriksson e colleghi tramite l’utilizzo della Principal Component Analysis (PCA), l’analisi dalla Region-Wise Lesion-Symptom Mapping (RLSM) uniti a quelli della Connectome Lesion-Symptom Mapping (CLSM), si è visto che danni alla via ventrale sono fortemente correlati con deficit della percezione e comprensione del linguaggio come il riconoscimento di parole e sillabe, e la comprensione di frasi. Mentre danni alla via dorsale, nel giro precentrale e alle sue connessioni con la MTG risultano fortemente correlati con deficit nella produzione del linguaggio come l’articolazione e la fluenza del linguaggio, e nell’aprassia.

SINDROMI

  • Afasia di Broca: [lesione dell’area di Broca – giro frontale inferiore sinistro, area 44 e 45 di Brodmann; dei campi frontali circostanti- superficie esterna area 6, 8, 9, 10 e 46 di Brodmann); della sostanza bianca sottostante; dell’insula; dei nuclei di base; della porzione anteriore della circonvoluzione temporale superiore (STG)]. La persona presenta difficoltà nell’articolazione del linguaggio, che risulta difficoltoso e lento, accompagnato da pause dovute alla presenza di anomia, ossia dall’incapacità di trovare le parole giuste ai fini del discorso. La caratteristica dell’afasia di broca è uno stile telegrafico, nel quale si usano soprattutto parole di contenuto (sostantivi, verbi, e aggettivi), mentre vengono ignorate le parole funzionali (articoli, pronomi e congiunzioni). Vi è la presenza di agrammatismo (mancata coniugazione dei verbi), e di incapacità a ripetere parole che vengono loro dette, oltre ad errori parafasici (uso di parole e suoni scorretti).
  • Afasia di Werenicke: [lesioni della porzione posteriore della corteccia uditiva associativa sinistra- area 22 di Brodmann; Giro Temporale Medio (MTG); sostanza bianca sottostante]. La persona presenta deficit nella comprensione del linguaggio, mentre la produzione del linguaggio risulta essere molto scorrevole. Il contenuto del discorso risulta spesso inintellegibile, a causa della presenza di errori parafasici che tendono a formare dei neologismi.
  • Afasia di Conduzione: [lesione del Giro Temporale Superiore (STG) e del lobo parietale inferiore- area 39 e 40 di Brodmann; può estendersi fino alla corteccia uditoria primaria – aree 41 e 42 di Brodmann, all’insula e alla sostanza bianca sottostante]. La persona non presenta deficit né nella comprensione del linguaggio né nella produzione, la quale risulta intellegibile. Il deficit, generalmente, si caratterizza nella difficoltà a ripetere le parole a loro dette.
  • Afasia Globale: È una combinazione delle tre ed è provocata da lesioni che interessano l’insula e i nuclei alla base, il giro temporale superiore (STG), e le regioni posteriore della corteccia uditiva associativa sinistra. La persona ha perduto ogni capacità di capire il linguaggio, di parlare e di ripetere le frasi. Nel migliore dei casi i loro discorsi sono ridotti all’emissione di qualche parola, spesso finendo per ripeterla più volte. Sono in grado però di usare espressioni di uso corrente e dire frasi abitudinarie, come anche di contare e elencare i giorni della settimana, di cantare e recitare le parole di canzoni conosciute. L’afasia globale classica si accompagna anche a paresi della parte destra della faccia, e degli arti.

 

 


Bibliografia

Fridriksson, J., den Ouden, D.B., Hillis, A.E., Hickok, G., Rorden, C., Basilakos, A., et al. (2018). Anatomy of aphasia revisited. Brain. 141:848-62.

Hickok, G. & Poeppel, D. (2007). The cortical organization of speech processing. Nat Rev Neurosci; 8: 393–402.

Kandel, E.R., Schwartz, J.H., Jessell, T.M., Siegelbaum, S.A. & Hudspeth, A.J. (2003). Principi di Neuroscienze 3a edizione; 1161-68.

Mark F. Bear, Barry W. Connors, Michael A. (2016). Paradiso.Neuroscienze Esplorando il cervello 4a edizione; 726-34.

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