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La fobia sociale: come riconoscerla e curarla

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La fobia sociale, o comunemente detta ansia sociale, è ripresa nel DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), nel capitolo relativo ai disturbi d’ansia. Infatti, la fobia sociale è un disturbo che genera paura intensa in situazioni sociali particolari, come ad esempio parlare in pubblico. Spesso questo disturbo deriva da precedenti esperienze pubbliche umilianti oppure in seguito a pensieri disfunzionali su sé stessi o sugli altri.

COS’E’ L’ANSIA? COS’E’ LA FOBIA SOCIALE?

La fobia sociale è classificata nei disturbi d’ansia insieme all’agorafobia, attacchi di panico, disturbo d’ansia generalizzato ed altri disturbi. L’ansia è uno stato in cui il soggetto sperimenta paura e timore che lo rendo inabile per un certo periodo di tempo. Possono presentarsi anche reazioni fisiologiche e, nel caso delle fobia, comincia come reazione a stimoli o circostanze.

La fobia, dal greco “phobos”, «timore», è una paura immotivata verso situazioni od oggetti, che portano l’individuo a mettere in atto comportamenti evitanti nei confronti dello stimolo fobico. Questo per evitare una risposta di tipo ansioso che può sfociare in un attacco di panico. Le fobie comprendono l’agorafobia, le fobie specifiche e la fobia sociale.

Studi recenti confermano un collegamento tra la fobia sociale con altri disturbi d’ansia, disturbi dell’umore, dipendenze da sostanze e disturbi del comportamento alimentare. Questa fobia è presente maggiormente nel sesso femminile ed esordisce durate l’adolescenza.

SINTOMI E DIAGNOSI

I sintomi della fobia sociale sono vari. Il soggetto può manifestare:

  • Vampate e rossore.
  • Tachicardia.
  • Tremori e spasmi.
  • Mal di stomaco e nausea.
  • Difficoltà respiratoria.
  • Alterazione del tono di voce.

In base al DSM-5, per essere certi di essere di fronte ad un caso di fobia sociale è necessario che la reazione fobica persista per almeno sei mesi, con conseguente peggioramento e limitazione della vita del soggetto.

Va fatta un’ulteriore distinzione perché esistono due tipi di fobia sociale:

  • Si parla di “disturbo d’ansia relativo alla performance”, quando i sintomi si presentano lì dove il soggetto deve eseguire una performance pubblica.
  • Si parla di “disturbo d’ansia sociale”, quando i sintomi si manifestano in vari contesti.

CAUSE DELLA FOBIA SOCIALE

Le cause alla base della fobia sociale sono ancora incerte. I fattori che influiscono sul manifestarsi del disturbo sono situazioni di vita e sociali avverse e una vulnerabilità comportamentale. Studi dimostrano come sia collegata a comportamenti appresi in passato attraverso esperienze negative che possono portare a sviluppare questo tipo di fobia. I soggetti più vulnerabili allo sviluppo del disturbo sono gli individui autocritici, attenti al giudizio degli altri e con bassa autostima.

SVILUPPO DELLA FOBIA SOCIALE

Il nucleo intorno a cui si sviluppa la fobia sociale è una sensibilità verso il giudizio altrui, cioè il timore del fobico è quello di diventare oggetto di scherno da parte di terzi.

A livello cognitivo si percepisce come debole e ridicolo, al contrario dell’altro che viene visto nettamente competente e superiore.

Per quanto riguarda il lato comportamentale, per preservarsi, il soggetto fobico adotta una condotta di evitamento e di rinuncia e nel rapporto con l’altro appare come sottomesso ed assertivo.

Date queste circostanze, il suo stato emotivo ruota intorno ad un perenne stato di agitazione che porta il fobico all’evitamento di situazioni ansiogene. In un primo momento evita di esporsi solo in situazioni ritenute motivo di agitazione; in un secondo momento, il disturbo diventa talmente invalidante da non permettergli di affrontare serenamente nessuna situazione.

Quando il soggetto è affetto da fobia sociale ed è costretto ad affrontare un evento temuto, si presenta un’ansia anticipatoria durante la quale tende a rimuginare sulle conseguenze negative che dovrà affrontare. Questo genera un quantitativo di ansia tala da poter effettivamente compromettere la situazione in questione. Per sottrarsi all’ansia anticipatoria, il soggetto adotta dei comportamenti protettivi, cioè delle strategie che secondo il fobico dovrebbero aiutarlo a gestire l’ansia. In realtà, i comportamenti protettivi hanno l’effetto contrario. Ad esempio, impugnare saldamente la penna per paura che il nostro interlocutore si accorga del nostro tremore, non farà altro che farci risultare impacciati. Oppure evitare il contatto visivo andrà ad inficiare sulla nostra interazione. Però, nel caso in cui non si verifichino le conseguenze temute, il soggetto attribuirà erroneamente la loro assenza alla messa in atto dei comportamenti protettivi.

Insieme all’ansia anticipatoria, il fobico tende a rimuginare sulla situazione a posteriori svalutandosi e formulando una valutazione di sé e della sua prestazione molto negativa.

TERAPIE PER LA CURA DELLA FOBIA SOCIALE

La cura per la fobia sociale si basa su trattamenti psicoterapici e /o farmacologici.

Ottimi risultati sono stati ottenuti grazie alle terapie cognitivo-comportamentali. La strategia più usata da queste terapie è l’esposizione graduale che nell’esporre il paziente allo stimolo fobico temuto, in modo da produrre una graduale desensibilizzazione nei confronti dello stesso. Insieme a questa strategia, si insegnano pratiche di rilassamento e di meditazione, in modo che, il paziente riesca pian piano ad affrontare serenamente le situazioni fonte di stati ansiogeni.

Anche il colloquio è un aspetto importante perché mira a modificare i pensieri negativi del paziente in modo che risulti consapevole dell’irrazionalità che provoca in lui il disturbo. La bassa autostima porta il soggetto a pensare di non essere capace di affrontare una determinata situazione oppure a sentirsi inferiore ad altri. Il colloquio in psicoterapia mira alla modificazione di questi pensieri.

L’obiettivo della psicoterapia è:

  • Ridurre gli stati ansiosi.
  • Controllare il rimuginio anticipatorio.
  • Ridurre la paura di mostrare ansia.
  • Ridurre i comportamenti protettivi e l’evitamento.

Per quanto riguarda la terapia farmacologica, invece, è sovente l’utilizzo di famaci antidepressivi risultati molto utili nel trattamento della fobia sociale. La terapia ideale per la cura della fobia sociale risulta essere l’unione della psicoterapia con la terapia farmacologica.

CONCLUSIONI

Va sottolineato che in determinati contesti sociali è normale provare ansia anticipatoria e timore del giudizio altrui. Ad esempio, spaventa alla maggior parte delle persone il dover parlare in pubblico. È importante quindi differenziare la fobia sociale dalla timidezza, tratto della personalità non invalidante come un disturbo d’ansia. Anche le perone timide tendono a rimuginare sulla situazione ansiogena , ma non con l’intensità del fobico. Anzi, l’esposizione alla situazione temuta rafforza l’idea di sé e diminuisce la probabilità di evitamenti futuri.

La fobia sociale è uno dei disturbi più diffusi, soprattutto negli adolescenti. È importante saperlo riconoscere e provvedere al più presto alla risoluzione di esso, in quanto una mancata cura può portare il disturbo a manifestarsi per anni con conseguenze gravi come sentimenti di rabbia e repressione, abuso di alcol, fino all’isolamento sociale.

 

 


Bibliografia

Wong, N., Sarver, D.E. & Beidel, D.C. (2012). Quality of life impairments among adults with social phobia: the impact of subtype. J Anxiety Disord; 26(1):50-7.

Wittchen, H.U., Fuetsch, M., Sonntag, H., Müller, N. & Liebowitz, M. (2000). Disability and quality of life in pure and comorbid social phobia. Findings from a controlled study. Eur Psychiatry; 15(1):46-58.

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