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24
Ott, 2020
Daniele Gregorio Diventare Psicologo/a Esame di Stato Psicologia

Abolizione Esame di Stato Psicologi: sarà la soluzione?

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Abolizione dell’esame di Stato per tutte (o quasi) le professioni regolamentate: veterinari, farmacisti, dentisti e anche psicologi.

Accorciare la strada che intercorre tra la discussione della tesi e l’esercizio della professione. È l’obiettivo che emerge del disegno di legge sulle lauree abilitanti che è stato approvato dal Consiglio dei Ministri su iniziativa del ministro Gaetano Manfredi. Attraverso una manovra in tre tempi, i futuri giovani colleghi potranno abilitarsi già al momento della laurea. Questo volgendo una prova più tecnica. Parola dello stesso responsabile dell’Università:

«Semplificare le modalità di accesso all’esercizio delle professioni regolamentate, significa agevolare una più diretta, immediata ed efficace collocazione dei giovani nel mercato del lavoro»

I primi ad essere interessati dall’abolizione dell’esame di stato saranno i laureati in Odontoiatria, Farmacia e Veterinaria e quelli magistrali in Psicologia. Il disegno di legge è stato vagliato dall’esecutivo sabato 16 ottobre. Ora è atteso il passaggio al legislativo per l’approvazione finale.

L’ESAME DI STATO

Piccola premessa. L’Esame di Stato per psicologi e per tutte le professioni regolamentate è obbligatorio per legge. L’art. 33 della Costituzione recita:

“[…] É prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale“.

La questione è normata dalla Costituzione proprio perché è una questione di una certa rilevanza. Questo anche perché lo Stato italiano, da un lato, tutela i cittadini dai non professionisti, con il reato di abuso della professione, e dall’altro, concede ai professionisti strumenti e poteri propri. L’esame di Stato così descritto è ben diverso dall’essere laureato perché concede un’autorizzazione a svolgere un mestiere delicato come il nostro. Puoi essere bravissimo alla guida della moto conoscendo tutta la segnaletica, ma il “certificato di qualità” la rilascia lo Stato con la patente. C’è poco da fare.

IL FUTURO ITER PER L’ABILITAZIONE

L’entrata in vigore della norma porterà non ad una vera e propria abolizione dell’Esame di abilitazione, ma ad uno spostamento di iter che prevedrà:

  • Un tirocinio pratico non più al termine degli studi ma durante l’Università. Il tirocinio poi si valuta tramite un esame.
  • I crediti formativi da acquisire saranno 30 CFU.
  • L’esame di laurea comprenderà necessariamente aspetti pratici della professione. La Commissione includerà anche professionisti dei rispettivi ordini.

ABOLIZIONE ESAME DI STATO PSICOLOGI: CONSIDERAZIONI

La logica che va tanto diffondendosi dal disegno di legge prevede che affianco a questo passaggio, dovrà seguire una ridefinizione dell’offerta formativa universitaria. Mi sembra assurdo. Assurdo partire dalla fine, intervenire prima sull’immissione dei giovani nel mondo del lavoro che nella struttura e forma del percorso di studi. Con CdL più professionalizzanti, pratici, magari a ciclo unico, con esami che valutino veramente le conoscenze, il numero dei futuri colleghi sarebbe inferiore e la preparazione più adeguata.

reddito-psicologi-ENPAPSeconda considerazione. Stiamo sulla soglia di 120.000 psicologi, di cui circa il 50% NON LAVORA come psicologo e il 25% di chi lavora dichiara redditi inferiori alla soglia di povertà. La necessità dell’università e del ministero è quella di accelerare l’entrata nel mondo del lavoro? A che pro? Con quale obiettivo? Non condivido concentrarsi sulla velocità nell’entrata in un mondo del lavoro in difficoltà anziché sulla qualità di tale ingresso. Ma anche entrambi va bene. Sicuramente non concentrare le proprie energie su un singolo aspetto perché alcuni giovani lo trovano “la via più veloce”.

Il principio della “lotta continua” del “lamento continuo” non fa altro che rinforzarsi. Il giorno prima si lotta per il Diritto allo Studio di tutti, tutti insieme e qualche giorno dopo ci si lamenta perché “ci sono troppi psicologi”.

Infine, condivido con molti l’dea che questo tipo di esame di stato sia anacronistico e che vada riformulato. Riformulato però, non abolito o reso ancora più mero passaggio da fare burocratico.

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Il disturbo da gioco d’azzardo è un comportamen Il disturbo da gioco d’azzardo è un comportamento problematico, persistente o ricorrente legato al gioco d’azzardo. La #dipendenza da gioco si distingue dal gioco ludico per la modalità disadattiva che esercita un’influenza negativa sulla vita personale, professionale, familiare e sociale. ▪ Per quanto riguarda l’Italia, sono state intraprese poche ricerche epidemiologiche importanti.  La stima dei giocatori d’azzardo problematici varia dall’1,3% al 3,8% della popolazione generale, mentre la stima dei giocatori d’azzardo patologici varia dallo 0,5% al 2,2% e sono prevalentemente maschi. ▪ La sintomatologia ha segni simili alla dipendenza da sostanze: bisogno costante di dover giocare, nervosismo, irrequietezza quando non è possibile giocare d’azzardo e la necessità di aumentare la frequenza del gioco. ▪ Le fasi di questo disturbo sono molteplici ma sinteticamente ne possiamo identificare 4: 1. Percezione di onnipotenza, competitività e potere. Si inizia a ritirarsi dalla famiglia e a concentrarsi solo sul gioco. 2. A fronte di perdite improvvise ci sono tentativi vani di recuperare il denaro perso. 3. Disperazione, con attività illegali. Possono iniziare a manifestarsi anche pensieri suicidari. 4.  Rinuncia con sintomi depressivi, pensieri suicidari, palpitazioni, insonnia, ansia e disturbi psicosomatici. ▪️ 🆘 se hai bisogno di altre informazioni o vorresti un consulto puoi contattarmi a: sullorlodellapsicologia@hotmail.com ▪️▪️▪️ #psicologia #psicologo #psicologoonline #benessere #salute #benesserepsicologico #counseling #giocodazzardo #gioco #scommesse #sullorlodellapsicologia
Lo so bene: ha tutta l'aria di essere la classica Lo so bene: ha tutta l'aria di essere la classica domanda da un milione di dollari. Ci sono opinioni per tutti i gusti, ma probailmente la domanda dovrebbe essere un'altra: "Si può sempre essere amici del proprio ex o della propria ex?". ▪ E qui la risposta inequivocabilmente è NO. Non possiamo essere #amici di tutti i nostri ex, ma ci sono persone che riescono ad avere alcuni dei loro ex-partner come amici. Il passaggio da partner a ex, oltre alle fatiche da cambiamento, porta con sé tutta una serie di perdite. Le teorie sul fare diventare un ex partner amico sono davvero tante, e ognuna porta acqua al proprio mulino. ▪ C’è chi sostiene che quando si tratta di vero amore, in realtà, il sentimento non finisce mai. C’è chi sostiene che una volta superato l’abbandono ed elaborato il lutto, l’ex può essere promosso o declassato ad amico. C'è chi gli ex diventano amici ma di letto.Permane l’attrazione fisica e pur non volendo più rimanere coppia per determinate motivazioni, saltuariamente si concedono rapporti sessuali occasionali. ▪ Quando una relazione finisce, è difficile che succeda per accordo reciproco. Di solito è uno dei partner a voler interrompere la relazione, mentre l'altra vorrebbe continuare o cercare una soluzione. Questo fa sì che la rottura in molte occasioni generi conflitto, rabbia e risentimento. Con queste basi è difficile che poi si trasformi in amicizia. Altre volte la rottura sembra reciproca, non c'è più amore e forse attrazione ma il voler bene rimane. ▪ Condizio sine qua non è che entrambi gli ex partner siano d’accordo e che quindi abbiano avuto il tempo per fare questo switch mentale. ▪ Non è possibile generalizzare e ogni coppia con le sue dinamiche, ferite e risorse, andrebbe analizzata a fondo per comprendere cosa sarebbe più utile fare e non fare. Un distinguo importante va fatto per chi aveva creato una famiglia con figli. In questo secondo caso, la coniugalitá deve essere sempre ben tutelata e custodita al fine di garantire una buona genitorialitá. ▪️▪️▪️ #psicologia #psicologiaitalia #psicologo #psicologoonline #terapiapsicologica #crescitapersonale #counseling #relazionedicoppia #amore #amicizia #sullorlodellapsicologia
Credo che la più comune obiezione che mi è stata Credo che la più comune obiezione che mi è stata riferita che frena molte persone dall'intraprendere un percorso psicologico è: "Eh,ma costa troppo!". Non è proprio così.. ▪▪▪ #psicologia #psicologiaitalia #psicologo #sullorlodellapsicologia #crescitapersonale #salutementale #benesserepsicologico
Il disturbo neurocognitivo (o #demenza) ai corpi d Il disturbo neurocognitivo (o #demenza) ai corpi di Lewy è una patologia neurodegenerativa caratterizzata dalla progressiva perdita di neuroni in specifiche aree del Sistema Nervoso Centrale. ▪ Attualmente si stima approsimativamente una prevalenza di questo disturbo tra lo 0 e il 5% nella popolazione generale e dallo 0 al 30,5% nei pazienti affetti da demenza. ▪ La demenza a corpi di Lewy, come per le altre demenze è una malattia cronica a lenta progressione, per cui i sintomi tendono a svilupparsi in maniera sfumata e a passare inosservati per molto tempo. ▪ I segni clinici sono molto differenti e possono prevedere: disturbi della #memoria, del comportamento, dell'umore, perdita delle funzioni esecutive, scarsa concentrazione, disturbi visu-spaziali, allucinazioni, disturbi del sonno. ▪ 🆘 se hai bisogno di altre informazioni o vorresti un consulto puoi contattarmi a: sullorlodellapsicologia@hotmail.com ▪️▪️▪️ #psicologia #psicologo #psicologoonline #benessere #salute #benesserepsicologico #counseling #lewy #sullorlodellapsicologia
Premessa: lo strumento di per sé è quasi sempre Premessa: lo strumento di per sé è quasi sempre innocuo, ma diventa “letale” nelle nostre mani. Questa premessa è fondamentale perchè credo che troppo spesso si cerchino problemi o responsabilità nell' "altro". ▪ Proprio per questo vorrei vedere 3 possibili vantaggi e 3 svantaggi nell'uso di #whatsapp come via per la comunicazione. ▪ Vantaggi✅ 1. Dire ciò che si pensa: spesso, durante i litigi, capita che ci si infervori e si parli sopra l’altro. Su whatsapp c'è la possibilità di dire, scrivendo, tutto ciò che si pensa. 2. Da tempo per riflettere: legato al punto precedente, online si possono creare più pause, l'ambiente intorno a noi spesso è più tranquillo di quando si grida e ciò aiuta a pensare meglio cosa dire. 3. Lasciare traccia: arma a doppio taglio ma un vantaggio è la netta riduzione delle incomprensioni, del "Tu hai detto così". Avendo la chat è facilmente recuperabile la frase del contendere. ▪ A fronte appunto di una discussione via chat ci sono però altrettanti svantaggi connessi proprio al mezzo utilizzato ❌ 1. Fraintendibilità: se la chat fa rimanere ciò che è stato scritto, ciò non include il senso e il modo in cui è stato detto. Parlando vis a vis è molto più facile capire, tramite anche il comportamanto non verbale, e chiedere spiegazioni. 2. Apatia del messaggio: in chat non si è sempre capaci di far trasparire le emozioni e le loro sfumature. Esistono le emoticons, qualcuno dirà, però sono un’espressione piatta e non sempre che rispecchia la reale emozione. 3. Difficoltà di riappacificazione: insieme ai punti precedenti e alla velocità nel chattare, calmare le acque e riappacificarsi via chat è più difficile e con effetti brevi. Una lacrima, un abbraccio una frase detta con il cuore online si perde. ▪ Sembra stupido dirlo: bisogna saper litigare. ▪▪▪ #psicologia #psicologo #sullorlodellapsicologia #litigare #coppia #relazionedicoppia #comunicazione
Entri a lavoro di lunedì, dopo esserti riposato i Entri a lavoro di lunedì, dopo esserti riposato il weekend, e già al primo cliente vieni sommerso da una voglia di mollare tutto, rispondere male e una pesantezza fisica. Beh, occhio a prolungare questa situazione. ▪▪▪ #psicologia #psicologiaitalia #psicologo #sullorlodellapsicologia #crescitaprofessionale #lavoro #stress #burnout
Il disturbo della #condotta si caratterizza, princ Il disturbo della #condotta si caratterizza, principalmente, per la presenza di #aggressività a diversi livelli. I bambini e gli adolescenti con disturbo della condotta possono mostrare un comportamento prepotente, minaccioso, intimidatorio, con agiti anche aggressivi o illegali. ▪️ La prevalenza è circa del 10%. L'esordio si ha in genere durante la tarda infanzia o nella prima adolescenza e il disturbo è molto più frequente tra i maschi rispetto alle femmine. I comportamenti differiscono tra i sessi: i maschi sono più portati alla rissa, al furto e al vandalismo; le femmine sono propense alla menzogna, alla fuga e alla promiscuità. ▪️ Bambini o adolescenti con disturbo della condotta mancano di sensibilità verso i sentimenti e il benessere degli altri e a volte percepiscono erroneamente l'atteggiamento degli altri come minaccioso. Essi possono agire aggressivamente, comportandosi da bulli, minacciando il tutto con poco o nessun sentimento di rimorso. ▪️ 🆘 se hai bisogno di altre informazioni o vorresti un consulto puoi contattarmi a: sullorlodellapsicologia@hotmail.com ▪️▪️▪️ #psicologia #psicologo #psicologoonline #benessere #salute #benesserepsicologico  #counseling #bullismo #infanzia #adolescenza #sullorlodellapsicologia
Nella pratica da #psicologo può capitare che pers Nella pratica da #psicologo può capitare che persone che hanno intrapreso un percorso psicologico o psicoterapeutico per affrontare e gestire delle difficoltà, trovando giovamento, risultati ed un maggior benessere psicologico, condividano tali pensieri con i propri familiari o amici. ▪️ L' Articolo 28 del Codice Deontologico degli Psicologi Italiani non entra molto nel merito ma si posiziona con il negare la possibilità di fare interventi diagnostici, di sostegno psicologicoo di psicoterapia rivolti a persone con le quali ha intrattenuto o intrattiene relazioni significative di natura personale. Non dice nulla sugli amici degli amici, o sul nipote della zia. ▪️ Dal mio punto di vista, per lo psicologo questo discorso va trattato con una certa cautela. Il punto principale è la tutela a 360° del proprio paziente che già èseguito da noi, di se stesso e della professione. ▪️ In questi casi è rimandato in un primo momento allo psicologo la valutazione, caso in caso, dell'opportunità  o meno di una consulenza psicologica e di una eventuale presa in carico, sulla base di considerazioni cliniche, etiche e deontologiche di qualcuno facente parte del nucleo relazione del paziente seguito. Credo che maggiore sia il legame tra queste persone e maggiore dovrebbe essere l'attenzione e la valutazione di un invio. Questo anche in un discorso di fiducia. La persona che abbiamo in carico potrebbe sentirsi minacciata, in difficoltà, non sicura. In un secondo momento, un confronto con questa persona credo sia doveroso. ▪️ Resta saldo, comunque, l'obbligo totale per lo psicologo al segreto professionale. Questa attenzione dovrà essere chirurgica. ▪️▪️▪️ #psicologia #psicologiaitalia #psicologo #psicologoonline #terapiapsicologica #crescitapersonale #counseling #famiglia #amici #sullorlodellapsicologia
Se esiste una psicologia positiva esiste anche una Se esiste una psicologia positiva esiste anche una negativa? Ehm, non è proprio così.. ▪️▪️▪️ #psicologia #psicologiaitalia #psicologo #sullorlodellapsicologia #psicologiapositiva #crescitapersonale #benessereesalute
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