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8
Nov, 2018
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Daniele Gregorio Diventare Psicologo/a Esame di Stato Psicologia

Diventare psicologi: informazioni Esame di Stato

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In Italia la professione di Psicologo è regolamentata dalla legge n°56 18/02/’89 (Ordinamento della professione di psicologo). Ma serve l’esame di stato. Come mi avete sentito dire a stufo, la professione di psicologo..

“..comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alle persone, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende inoltre le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito.”

Tutto molto bello ed interessante ma al termine del percorso universitario di 5 anni, per esercitare la professione di psicologo è necessario svolgere un tirocinio formativo di 1000 h e superare l’Esame di Stato (EdS). Successivamente, una volta iscritti ad un Albo Professionale (e ovviamente pagata la tassa d’iscrizione) si è psicologi a tutti gli effetti.

Ma che cos’è l’EdS? Come si struttura? Quanto costa ed altre curiose domande, troveranno risposta qui di seguito.

L’ESAME DI STATO

Per superare l’EdS è necessario conseguire una votazione sufficiente in ogni prova (almeno una votazione di 30/50 per ogni prova). La votazione totale minima che consente di superare l’Esame è di 120/200. Il voto, che viene trascritto unicamente nella documentazione agli atti, NON incide in nessun modo sull’iscrizione all’albo.

FAQ: “Quante prove ci sono all’anno?“
Le sessioni d’esame sono 2 ogni anno: una sessione estiva (con la prima prova verso metà giugno) e una sessione invernale (generalmente a metà novembre).

LE PROVE PER L’ISCRIZIONE ALL’ALBO A

Per l’iscrizione alla sezione A dell’Albo, l’Esame di Stato prevede un totale di quattro prove, tre scritte ed una orale.

  • La prima prova (volgarmente chiamata tema) verte su argomenti teorico-pratici della psicologia a 360° (dalla psicologia del lavoro, alla psicologia dell’educazione, scolastica, neuroscienze, etc etc).
  • La seconda prova (volgarmente chiamata progetto)verte sulla progettazione di interventi complessi per la promozione della salute e del benessere psicologico.
  • Per la terza prova (o caso clinico)è richiesto al candidato di esaminare un caso clinico e procedere ad indicarne i passaggi teorico-pratici. Bisogna fare un’ipotesi diagnostica (quindi diagnosi differenziale) ma non dire “Il paziente soffre di questo”. Il motivo è che senza il colloquio e con una breve biografia non siamo supereroi.
  • L’ultima prova, orale, verte sulle materie delle prove scritte, sull’esperienza del tirocinio e sul codice deontologico. Non si pretende di recitare a memoria (almeno nella gran parte delle commissioni) gli articoli, ma bisogna saperne il significato.

FAQ: “Ma se mi sono iscritto all’Eds, pagando la tassa, ma non vado alla prova?“
In questo caso il candidato viene considerato assente e può presentarsi alla seconda sessione senza dover pagare nuovamente i relativi contributi. Lo studente che non superi le prove o si ritiri invece durante la prova, viene considerato respinto e deve ripagare le tasse per sostenere un nuovo esame.

FAQ: “Quanto durano le prove?“
E’ la Commissione d’esame che decide la durata delle diverse prove a seconda della complessità delle tracce. In genere, per le 3 prove scritte viene dato un tempo che varia dalle 2 alle 3 ore. La prova orale, invece, dura generalmente meno di 10 minuti.

LE PROVE PER L’ISCRIZIONE ALL’ALBO B

Ebbene si, ci si può iscrivere all’albo professionali dei dottori in Psicologia. Anche in questo caso l’esame di stato prevede tre prove scritte e una prova orale.

  • La prima prova verte su argomenti teorici e sulla conoscenza di base delle discipline psicologiche.
  • La seconda prova su metodi e discipline caratterizzanti il settore psicologico.
  • La terza prova, non potendo avere casi clinici, è relativa a un intervento in ambito sociale in base ad un progetto proposto dalla stessa commissione.
  • La prova orale verte sugli argomenti delle prove scritte effettuate, sui contenuti del tirocinio (non professionalizzante) e sul codice deontologico.

LA COMMISSIONE D’ESAME

La commissione esaminatrice è composta dal presidente (nominato fra i professori universitari ordinari, straordinari, fuori ruolo od a riposo di discipline psicologiche a qualsiasi facoltà essi appartengano) e da altri quattro membri, scelti tra docenti universitari e professionisti iscritti all’albo. La commissione ha il compito di selezionare le tracce (il giorno stesso) e di correggere le prove d’esame e varia annualmente, quindi la stessa commissione è presente per le due sessioni.

DOVE SOSTENERE L’EDS?

Non tutte le università italiane, pur avendo in attivo il corso di laurea in psicologia, consentono di sostenere l’esame di stato. Il MIUR ogni anno emana un documento in cui elenca le sedi dove è possibile effettuare l’esame di stato per ogni professione.

FAQ: “Posso fare una prova in un’Università e un’altra prova in un’altra Università?“
No, una volta scelta l’Università, dovrai affrontare tutte e 4 le prove in un solo ateneo.

FAQ: “Quanto costa sostenere l’Esame di Stato?“
Anche in questo caso dipende. La tassa fissa è di circa 50 € ma a questa va aggiunto il prezzo scelto dal singolo ateneo che può variare dalle 200 alle 400 €.

ALTRE DOMANDE COMUNI

FAQ: “Cosa devo portare durante l’Esame?“
Devi portare solo il tuo documento d’identità e due penne (per sicurezza, non si sa mai anche se non serviranno). I fogli ti verranno forniti direttamente dall’Università. In alcuni atenei è consentito portare il codice deontologico privo ovviamente di appunti e commenti. È bene verificare.

 

SE VUOI APPROFONDIRE L’ARGOMENTO DELL’ESAME DI STATO PER PSICOLOGI TI LASCIO IL VIDEO DI SEGUITO

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Il disturbo da gioco d’azzardo è un comportamen Il disturbo da gioco d’azzardo è un comportamento problematico, persistente o ricorrente legato al gioco d’azzardo. La #dipendenza da gioco si distingue dal gioco ludico per la modalità disadattiva che esercita un’influenza negativa sulla vita personale, professionale, familiare e sociale. ▪ Per quanto riguarda l’Italia, sono state intraprese poche ricerche epidemiologiche importanti.  La stima dei giocatori d’azzardo problematici varia dall’1,3% al 3,8% della popolazione generale, mentre la stima dei giocatori d’azzardo patologici varia dallo 0,5% al 2,2% e sono prevalentemente maschi. ▪ La sintomatologia ha segni simili alla dipendenza da sostanze: bisogno costante di dover giocare, nervosismo, irrequietezza quando non è possibile giocare d’azzardo e la necessità di aumentare la frequenza del gioco. ▪ Le fasi di questo disturbo sono molteplici ma sinteticamente ne possiamo identificare 4: 1. Percezione di onnipotenza, competitività e potere. Si inizia a ritirarsi dalla famiglia e a concentrarsi solo sul gioco. 2. A fronte di perdite improvvise ci sono tentativi vani di recuperare il denaro perso. 3. Disperazione, con attività illegali. Possono iniziare a manifestarsi anche pensieri suicidari. 4.  Rinuncia con sintomi depressivi, pensieri suicidari, palpitazioni, insonnia, ansia e disturbi psicosomatici. ▪️ 🆘 se hai bisogno di altre informazioni o vorresti un consulto puoi contattarmi a: sullorlodellapsicologia@hotmail.com ▪️▪️▪️ #psicologia #psicologo #psicologoonline #benessere #salute #benesserepsicologico #counseling #giocodazzardo #gioco #scommesse #sullorlodellapsicologia
Lo so bene: ha tutta l'aria di essere la classica Lo so bene: ha tutta l'aria di essere la classica domanda da un milione di dollari. Ci sono opinioni per tutti i gusti, ma probailmente la domanda dovrebbe essere un'altra: "Si può sempre essere amici del proprio ex o della propria ex?". ▪ E qui la risposta inequivocabilmente è NO. Non possiamo essere #amici di tutti i nostri ex, ma ci sono persone che riescono ad avere alcuni dei loro ex-partner come amici. Il passaggio da partner a ex, oltre alle fatiche da cambiamento, porta con sé tutta una serie di perdite. Le teorie sul fare diventare un ex partner amico sono davvero tante, e ognuna porta acqua al proprio mulino. ▪ C’è chi sostiene che quando si tratta di vero amore, in realtà, il sentimento non finisce mai. C’è chi sostiene che una volta superato l’abbandono ed elaborato il lutto, l’ex può essere promosso o declassato ad amico. C'è chi gli ex diventano amici ma di letto.Permane l’attrazione fisica e pur non volendo più rimanere coppia per determinate motivazioni, saltuariamente si concedono rapporti sessuali occasionali. ▪ Quando una relazione finisce, è difficile che succeda per accordo reciproco. Di solito è uno dei partner a voler interrompere la relazione, mentre l'altra vorrebbe continuare o cercare una soluzione. Questo fa sì che la rottura in molte occasioni generi conflitto, rabbia e risentimento. Con queste basi è difficile che poi si trasformi in amicizia. Altre volte la rottura sembra reciproca, non c'è più amore e forse attrazione ma il voler bene rimane. ▪ Condizio sine qua non è che entrambi gli ex partner siano d’accordo e che quindi abbiano avuto il tempo per fare questo switch mentale. ▪ Non è possibile generalizzare e ogni coppia con le sue dinamiche, ferite e risorse, andrebbe analizzata a fondo per comprendere cosa sarebbe più utile fare e non fare. Un distinguo importante va fatto per chi aveva creato una famiglia con figli. In questo secondo caso, la coniugalitá deve essere sempre ben tutelata e custodita al fine di garantire una buona genitorialitá. ▪️▪️▪️ #psicologia #psicologiaitalia #psicologo #psicologoonline #terapiapsicologica #crescitapersonale #counseling #relazionedicoppia #amore #amicizia #sullorlodellapsicologia
Credo che la più comune obiezione che mi è stata Credo che la più comune obiezione che mi è stata riferita che frena molte persone dall'intraprendere un percorso psicologico è: "Eh,ma costa troppo!". Non è proprio così.. ▪▪▪ #psicologia #psicologiaitalia #psicologo #sullorlodellapsicologia #crescitapersonale #salutementale #benesserepsicologico
Il disturbo neurocognitivo (o #demenza) ai corpi d Il disturbo neurocognitivo (o #demenza) ai corpi di Lewy è una patologia neurodegenerativa caratterizzata dalla progressiva perdita di neuroni in specifiche aree del Sistema Nervoso Centrale. ▪ Attualmente si stima approsimativamente una prevalenza di questo disturbo tra lo 0 e il 5% nella popolazione generale e dallo 0 al 30,5% nei pazienti affetti da demenza. ▪ La demenza a corpi di Lewy, come per le altre demenze è una malattia cronica a lenta progressione, per cui i sintomi tendono a svilupparsi in maniera sfumata e a passare inosservati per molto tempo. ▪ I segni clinici sono molto differenti e possono prevedere: disturbi della #memoria, del comportamento, dell'umore, perdita delle funzioni esecutive, scarsa concentrazione, disturbi visu-spaziali, allucinazioni, disturbi del sonno. ▪ 🆘 se hai bisogno di altre informazioni o vorresti un consulto puoi contattarmi a: sullorlodellapsicologia@hotmail.com ▪️▪️▪️ #psicologia #psicologo #psicologoonline #benessere #salute #benesserepsicologico #counseling #lewy #sullorlodellapsicologia
Premessa: lo strumento di per sé è quasi sempre Premessa: lo strumento di per sé è quasi sempre innocuo, ma diventa “letale” nelle nostre mani. Questa premessa è fondamentale perchè credo che troppo spesso si cerchino problemi o responsabilità nell' "altro". ▪ Proprio per questo vorrei vedere 3 possibili vantaggi e 3 svantaggi nell'uso di #whatsapp come via per la comunicazione. ▪ Vantaggi✅ 1. Dire ciò che si pensa: spesso, durante i litigi, capita che ci si infervori e si parli sopra l’altro. Su whatsapp c'è la possibilità di dire, scrivendo, tutto ciò che si pensa. 2. Da tempo per riflettere: legato al punto precedente, online si possono creare più pause, l'ambiente intorno a noi spesso è più tranquillo di quando si grida e ciò aiuta a pensare meglio cosa dire. 3. Lasciare traccia: arma a doppio taglio ma un vantaggio è la netta riduzione delle incomprensioni, del "Tu hai detto così". Avendo la chat è facilmente recuperabile la frase del contendere. ▪ A fronte appunto di una discussione via chat ci sono però altrettanti svantaggi connessi proprio al mezzo utilizzato ❌ 1. Fraintendibilità: se la chat fa rimanere ciò che è stato scritto, ciò non include il senso e il modo in cui è stato detto. Parlando vis a vis è molto più facile capire, tramite anche il comportamanto non verbale, e chiedere spiegazioni. 2. Apatia del messaggio: in chat non si è sempre capaci di far trasparire le emozioni e le loro sfumature. Esistono le emoticons, qualcuno dirà, però sono un’espressione piatta e non sempre che rispecchia la reale emozione. 3. Difficoltà di riappacificazione: insieme ai punti precedenti e alla velocità nel chattare, calmare le acque e riappacificarsi via chat è più difficile e con effetti brevi. Una lacrima, un abbraccio una frase detta con il cuore online si perde. ▪ Sembra stupido dirlo: bisogna saper litigare. ▪▪▪ #psicologia #psicologo #sullorlodellapsicologia #litigare #coppia #relazionedicoppia #comunicazione
Entri a lavoro di lunedì, dopo esserti riposato i Entri a lavoro di lunedì, dopo esserti riposato il weekend, e già al primo cliente vieni sommerso da una voglia di mollare tutto, rispondere male e una pesantezza fisica. Beh, occhio a prolungare questa situazione. ▪▪▪ #psicologia #psicologiaitalia #psicologo #sullorlodellapsicologia #crescitaprofessionale #lavoro #stress #burnout
Il disturbo della #condotta si caratterizza, princ Il disturbo della #condotta si caratterizza, principalmente, per la presenza di #aggressività a diversi livelli. I bambini e gli adolescenti con disturbo della condotta possono mostrare un comportamento prepotente, minaccioso, intimidatorio, con agiti anche aggressivi o illegali. ▪️ La prevalenza è circa del 10%. L'esordio si ha in genere durante la tarda infanzia o nella prima adolescenza e il disturbo è molto più frequente tra i maschi rispetto alle femmine. I comportamenti differiscono tra i sessi: i maschi sono più portati alla rissa, al furto e al vandalismo; le femmine sono propense alla menzogna, alla fuga e alla promiscuità. ▪️ Bambini o adolescenti con disturbo della condotta mancano di sensibilità verso i sentimenti e il benessere degli altri e a volte percepiscono erroneamente l'atteggiamento degli altri come minaccioso. Essi possono agire aggressivamente, comportandosi da bulli, minacciando il tutto con poco o nessun sentimento di rimorso. ▪️ 🆘 se hai bisogno di altre informazioni o vorresti un consulto puoi contattarmi a: sullorlodellapsicologia@hotmail.com ▪️▪️▪️ #psicologia #psicologo #psicologoonline #benessere #salute #benesserepsicologico  #counseling #bullismo #infanzia #adolescenza #sullorlodellapsicologia
Nella pratica da #psicologo può capitare che pers Nella pratica da #psicologo può capitare che persone che hanno intrapreso un percorso psicologico o psicoterapeutico per affrontare e gestire delle difficoltà, trovando giovamento, risultati ed un maggior benessere psicologico, condividano tali pensieri con i propri familiari o amici. ▪️ L' Articolo 28 del Codice Deontologico degli Psicologi Italiani non entra molto nel merito ma si posiziona con il negare la possibilità di fare interventi diagnostici, di sostegno psicologicoo di psicoterapia rivolti a persone con le quali ha intrattenuto o intrattiene relazioni significative di natura personale. Non dice nulla sugli amici degli amici, o sul nipote della zia. ▪️ Dal mio punto di vista, per lo psicologo questo discorso va trattato con una certa cautela. Il punto principale è la tutela a 360° del proprio paziente che già èseguito da noi, di se stesso e della professione. ▪️ In questi casi è rimandato in un primo momento allo psicologo la valutazione, caso in caso, dell'opportunità  o meno di una consulenza psicologica e di una eventuale presa in carico, sulla base di considerazioni cliniche, etiche e deontologiche di qualcuno facente parte del nucleo relazione del paziente seguito. Credo che maggiore sia il legame tra queste persone e maggiore dovrebbe essere l'attenzione e la valutazione di un invio. Questo anche in un discorso di fiducia. La persona che abbiamo in carico potrebbe sentirsi minacciata, in difficoltà, non sicura. In un secondo momento, un confronto con questa persona credo sia doveroso. ▪️ Resta saldo, comunque, l'obbligo totale per lo psicologo al segreto professionale. Questa attenzione dovrà essere chirurgica. ▪️▪️▪️ #psicologia #psicologiaitalia #psicologo #psicologoonline #terapiapsicologica #crescitapersonale #counseling #famiglia #amici #sullorlodellapsicologia
Se esiste una psicologia positiva esiste anche una Se esiste una psicologia positiva esiste anche una negativa? Ehm, non è proprio così.. ▪️▪️▪️ #psicologia #psicologiaitalia #psicologo #sullorlodellapsicologia #psicologiapositiva #crescitapersonale #benessereesalute
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