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La Sindrome di Cotard: credere di essere morti

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La sindrome di Cotard è la convinzione delirante di essere morti o inesistenti. Possono le carenze in alcune aree cerebrali farci sentire “inesistenti”?

CEDENZE ED ESPERIENZA DELLA SINDROME DI COTARD

Ci sono idee come “sono morto” e “i miei organi interni non esistono”.

La prima descrizione della sindrome fu fatta nel 1880 da Cotard, il quale presentò il caso di una paziente in una conferenza. Durante il ricovero della paziente, le sono stati eseguiti esami come imaging e risonanza magnetica i quali hanno mostrato infarti ischemici cronici.

È concepita come un caso estremo di depressione, ipocondria o psicosi e sono inclusi l’umore ansioso e depresso, le manie di dannazione, il possesso e l’immortalità. Prevede illusioni di dissoluzione e trasformazione del corpo, infatti alcuni autori evidenziano un disturbo del sé corporeo (Dieguez, 2018). La sindrome di Cotard è detta “Sindrome dell’uomo morto”, in quanto il paziente crede di soffrire di una profonda trasformazione corporea. Inoltre è nota anche come “Sindrome del cadavere ambulante” perché, tra le altre caratteristiche della malattia, c’è la convinzione di non avere più gli organi o che stanno per scomparire. Da queste credenze si manifesta, come sintomo, l’assenza di reazione a stimoli esterni (come ad esempio il rifiuto del cibo) perché si ritiene di non averne la necessità.

Oltre il corpo questa sindrome può coinvolgere anche lo spirito (“sono senza anima”), i beni materiali (“non ho abiti”, “non ho casa”), le relazioni (“non ho famiglia”) fino all’intera persona (“non ho nome”, “non ho età”).

La sindrome di Cotard non è menzionata negli attuali sistemi di classificazione (ICD-10, DSM-5), pertanto la diagnosi della sindrome si concentra principalmente sul colloquio psichiatrico.

NEUROPATOLOGIA DELLA SINDROME DI COTARD

La sindrome di Cotard spesso è inglobata in diversi disturbi neurologici e psichiatrici, complicandone e peggiorandone i quadri sintomatici e rendendone più difficili i trattamenti. È relativamente rara e coinvolge più frequentemente le donne anziane con compromissione cerebrale organica e con precedenti episodi maniaco-depressivi.

Le teorie più recenti hanno postulato una compromissione delle funzioni dell’emisfero destro che porta a sentimenti percettivi e somatosensoriali di irrealtà accoppiati con disturbi del ragionamento e uno stile di attribuzione interiorizzato, portano a loro volta a credenze di non esistenza.

In letteratura, la sindrome di Cotard è stata suddivisa in tre tipi, a seconda dei sintomi clinici: depressione psicotica, Cotard tipo I e Cotard tipo II. Inoltre sono state proposte tre fasi: germinativa, di fioritura e cronica.

Questa sindrome è stata associata a varie condizioni mediche come infezioni cerebrali, atrofia frontotemporale, epilessia, encefalite, tumori cerebrali, lesioni cerebrali traumatiche. Inoltre, c’è un riferimento anche a condizioni psichiatriche come ritardo mentale, depressione postpartum, disturbo di depersonalizzazione, catatonia, sindrome di Capgras, sindrome di Fregoli ed altre. La strategia di trattamento di successo più segnalata per la sindrome di Cotard è la terapia elettroconvulsivante (ECT) (tecnica terapeutica usata in psichiatria e basata sull’induzione di convulsioni nel paziente mediante passaggio di una corrente elettrica attraverso il cervello). (Nimatoudis et al.).

 

 


Bibliografia

Dieguez, S. (2018). Cotard Syndrome, Front Neurol Neurosci, 42, 23-34.

Fabrazzo, M., Giannelli, L., Riolo, S., Fuschillo, A., Perris, F. & Catapano, F. (2021). A hypothesis on Cotard’s syndrome as an evolution of obsessive-compulsive disorder, 33(1-2), 23-28.

Moschopoulos, N.P., Kaprinis, S. & Nimatoudis, J. (2016). Cotard’s syndrome: Case report and a brief review of literature, Psychiatriki 27(4), 296-302.

Restrepo-Martínez, M., Espinola-Nadurille, M., Bayliss, L., Díaz-Meneses, I., E Kerik, N., Mendez , M.F. & Ramírez-Bermúdez, J. (2019). FDG-PET in Cotard syndrome before and after treatment: can functional brain imaging support a two-factor hypothesis of nihilistic delusions?, Cogn Neuropsychiatry, 24(6), 470-480.

Tomasetti, C., Valchera, A., Fornaro, M., Vellante, F., Orsolini, L., Carano, A., Ventriglio, A., Di Giannantonio, M. & De Berardis, D. (2020). The ‘dead man walking’ disorder: an update on Cotard’s syndrome, Int Rev Psychiatry 32(5-6), 500-509

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