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Dall’Attaccamento all’Accudimento Invertito: il figlio si genitorializza

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Il comportamento d’attaccamento si attua come ricerca attiva della figura di riferimento che accudisce e protegge. Nell’ accudimento invertito succede che il sistema di attaccamento subisce una distorsione patologica: i ruoli della madre e del figlio si invertono ed è la madre che riceve cure e protezione dal figlio.

PRIMA DELL’ACCUDIMENTO INVERTITO: COS’É L’ACCUDIMENTO?

Il sistema di accudimento ci guida nel fornire protezione e supporto ad altri individui che si trovano in uno stato di bisogno (Bowlby, 1982-1969). Le emozioni che derivano dall’attivazione di questo sistema sono ansia, compassione, tenerezza protettiva o colpa per il mancato accudimento. Il sistema si disattiva nel momento in cui cessano le condizioni attivanti, ovvero alla percezione di segnali di sollievo e sicurezza da parte dell’altro.

Il sistema di accudimento è considerato complementare al sistema di attaccamento in quanto motiva le persone ad offrire aiuto, conforto e sostegno in risposta ai segnali generati dallo stato di bisogno di un’altra persona (Canterberry & Gillath, 2012; Karantzas & Simpson, 2015).

COS’É L’ATTACCAMENTO?

Con il termine attaccamento si fa riferimento al tipo di attaccamento di una persona. Può essere sicuro o insicuro e si sviluppa nella prima infanzia attraversando alcune fasi.

Un attaccamento sicuro fornisce al bambino una “base sicura”: si riferisce ad un ambiente caratterizzato da una figura di attaccamento (caregiver) che permette al bambino di sentirsi pienamente protetto ed accettato.

Un attaccamento insicuro, invece, comprende un insieme di diverse emozioni e contrastanti verso la propria figura primaria, come possono essere amore, dipendenza, paura del rifiuto, vigilanza e irritabilità.

Ogni individuo necessita di strette relazioni emotive o legami con gli altri. Questa esigenza si applica in particolare ai bambini piccoli, i quali hanno bisogno di amore e sicurezza. Secondo Bowlby, quindi, è fondamentale la relazione di attaccamento madre-bambino in quanto influenza lo sviluppo emotivo, cognitivo e quella che sarà la personalità adulta dell’infante.

Gli adulti ripropongono i modelli di relazione interiorizzati nell’infanzia grazie ai modelli operativi interni. Questi sono rappresentazioni mentali che contengono informazioni su di sé e sulle figure di attaccamento. Tali rappresentazioni condizionano le modalità di comportamento in quelle situazioni in cui il soggetto si prende cura di un altro e gli offre protezione. Un soggetto adulto riattiva i propri modelli operativi interni diventando genitore. La genitorialità riguarda il prendersi cura di un altro rispondendo alle sue richieste e ai suoi bisogni.

L’ATTACCAMENTO DAL BAMBINO ALL’ADULTO

L’elemento di continuità delle relazioni di attaccamento, dall’adulto al bambino, è dato dal modo in cui l’adulto le ha rielaborate, proponendo un ambiente sensibile e responsabile all’interno del quale possa svilupparsi il legame di attaccamento tra genitore e bambino.

L’attaccamento può essere considerato come una motivazione primaria ed un bisogno del bambino e non più una conseguenza del soddisfacimento di bisogni alimentari o fisici (Lis et al., 1999). Il contatto fisico contribuisce, sin dalla nascita, allo sviluppo di attività come la respirazione, la vigilanza, le difese immunitarie, la socievolezza e il senso di sicurezza essenziali per un regolare sviluppo sessuale oltre che per la salute mentale del piccolo (Anzieu, 1985).

In sostanza l’attaccamento sicuro implica una maggiore sensibilità e reattività da parte del caregiver. Invece, un caregiver evitante o ansioso sarà meno sensibile ai bisogni dell’altro (Kestenbaum et al., 1989).

ACCUDIMENTO INVERTITO

Questa situazione può verificarsi quando i genitori hanno difficoltà a prendersi cura del bambino. Questo, di conseguenza, si ritroverà ad essere premuroso e accudente nei confronti del genitore/i che soffre. Il bambino si “genitorializza”, si sentirà responsabile nei confronti del genitore e penserà che l’unico modo per essere “pensato” dalla figura di attaccamento sarà rispondere ai suoi bisogni.

Ciò rappresenta una forma di auto contenimento difensivo (Winnicot, 1988). Di solito i bisogni del bambino sono assicurati dai genitori e dai familiari più stretti che forniscono al bambino una “solidità” di base che lo aiuterà ad affrontare la vita ed il mondo circostante senza eccessive paure. Con l’ accudimento invertito, il bambino si sentirò solo, non meritevole di cure e il coping conseguente è l’autosacrificio.

Le cause di disordini nell’attaccamento (attaccamento insicuro) possono essere svariate: abuso, neglect, patologie psichiatriche dei genitori, difficoltà temperamentali, nascita prematura e contributi ambientali quali casa o comunità in cui si esperisce violenza e aggressività.

Concludendo, è stato ipotizzato che i bambini che esperiscono un attaccamento sicuro sviluppano un modello degli altri come affidabili e disponibili, e un modello di se stessi come degni delle cure che ricevono. Viceversa, i bambini che non ricevono cure adeguate possono sviluppare sentimenti di rabbia e di angoscia nei confronti degli altri nonché sentimenti di insicurezza nei propri confronti.


Bibliografia:

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Incerti, A. & Rossi, F. (2014). L’elaborazione del trauma infantile in Saving Mr. Banks (2013) Recensione. State of Mind.

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