Regolazione emozionale e benessere: il potere delle emozioni

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La regolazione emozionale può essere definita come l’insieme delle strategie messe in atto da un individuo per poter fronteggiare ogni tipo di emozioni e viverle correttamente, cioè far corrispondere l’esperienza interna e la sua manifestazione esterna alle norme socioculturali (Denollet et al., 2008).

Le emozioni possono essere considerate il “sale della vita”, generano affetti, creano relazioni, influiscono sulla presa decisionale e sono caratterizzate da reazioni fisiologiche, cognitive e comportamentali (Denollet et al., 2008). Insomma, permettono all’essere umano di prepararsi ed affrontare al meglio le grandi sfide che l’ambiente pone.

COME SI SVILUPPA LA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI?

Le emozioni hanno sicuramente fornito un supporto fondamentale per la sopravvivenza della specie nella stessa misura in cui l’uomo è stato sempre più capace di comprenderle. Attualmente la comunità scientifica ha affermato l’influenza dei processi psicologici, quindi anche della regolazione emozionale, sugli esiti di benessere e salute tramite una complessa interazione tra fattori biologici, sociali e individuali (psicologici).
Una regolazione emozionale ottimale non dipende esclusivamente dal modo in cui vengono valutati cognitivamente gli eventi emotigeni (stressor) ma da una serie di fattori che dinamicamente interagiscono fra loro (personalità, funzioni biologiche, ambiente) in un processo valutativo che infine favorisce una serie di comportamenti in risposta a quegli eventi.
Di conseguenza la scelta delle strategie che un individuo adotta per controllare l’impatto dell’emozione dipenderà sia da fattori individuali che da risorse interpersonali (ambiente sociale).

Le emozioni posseggono un ruolo adattivo e diventano parte del vissuto esperienziale personale attraverso la valutazione cognitiva che ne consegue ma, a volte, possono essere disfunzionali, specialmente quelle negative, nel momento in cui la loro intensità e durata eccedono nonostante l’assenza dello stimolo emotigeno.

LE STRATEGIE INDIVIDUALI

Ciascun individuo possiede un suo peculiare stile di regolazione emozionale ma tra le strategie comuni, funzionali e meno funzionali, spiccano:

  • La rivalutazione cognitiva (reappraisal), cioè cambiare il modo in cui percepiamo un evento potenzialmente emotivo, utile per modulare l’impatto emotivo di una situazione (John & Gross, 2004); rivalutare umoristicamente un evento o cercare al suo interno le emozioni positive sono un esempio di reappraisal funzionale.
  • La soppressione delle emozioni è un’altra strategia di regolazione emozionale che viene comunemente utilizzata nella vita di tutti i giorni. Comporta l’inibizione cosciente dell’espressione emotiva e del relativo comportamento. L’uso della soppressione delle emozioni fa sentire gli individui non autentici e cattivi con se stessi e quindi più inclini a provare emozioni negative e sintomi depressivi (John & Gross, 2004) generando un loop vizioso di malessere.
  • Ed infine la repressione emotiva, che si differenzia dalla precedente poiché si tratta di una inibizione non cosciente influenzata da specifiche dimensioni di personalità come l’alexithymia (mancanza di parole per le emozioni) e tratti di personalità specifiche come il TIPO D (distressed), il TIPO A o stile di coping repressivo come il TIPO C (cancer-prone personality) tutte con una naturale propensione a minimizzare o inibire le emozioni.

Dato che la soppressione modifica l’aspetto comportamentale ma non modifica il vissuto dell’emozione negativa, quest’ultima continuerà ad accumularsi. Secondo John & Gross, non vi è dubbio che le emozioni possano avere un impatto immediato sul funzionamento fisiologico e quindi sulla salute. Tra gli esempi più drammatici c’è quello dello svenimento a causa di un forte impatto emotivo. E ancora, uno scoppio di rabbia può innescare l’incidenza di un infarto miocardico acuto durante le prime 2 ore dall’evento scatenante (Mittleman et al., 1995; Möller et al., 1999).

Le emozioni, e quindi la capacità regolazione emozionale, sono la scintilla d’innesco per la nostra motivazione all’azione e sopprimerle o non viverle correttamente determina specifici comportamenti, fortunatamente mutabili, che hanno un grande impatto sulla qualità della vita delle persone.

 

 


Bibliografia

Denollet, J., Nyklicek, I., & Vingerhoets, A. (2007). Emotion regulation: Conceptual and clinical issues. Springer.

John, O. P., & Gross, J. J. (2004). Healthy and unhealthy emotion regulation: personality processes, individual differences, and life span development. Journal of Personality, 72, 1301–1333.

Mittleman, M. A., Maclure, M., Sherwood, J. B., Mulry, R. P., Tofler, G. H., Jacobs, S. C., … & Muller, J. E. (1995). Triggering of acute myocardial infarction onset by episodes of anger. Circulation, 92(7), 1720-1725.

Möller, J., Hallqvist, J., Diderichsen, F., Theorell, T., Reuterwall, C., & Ahlbom, A. (1999). Do episodes of anger trigger myocardial infarction? A case-crossover analysis in the Stockholm Heart Epidemiology Program (SHEEP). Psychosomatic medicine, 61(6), 842-849.

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